Nel mese di Maggio percorrendo la Sicilia è possibile imbattersi in cespugli di Acanto in fiore; è possibile trovarlo lungo i bordi delle strade ma anche qui a San Giovannello. Questo fiore composto da una spiga che racchiude diversi boccioli da i petali delicati che dalle tonalità del bianco sfumano verso un rosa sempre più intenso, sino a ricordare il colore delle vinacce.
Questa infiorescenza svetta alta tra i campi, arrivando anche ad 80 cm di altezza.
Alla base le foglie "cespugliose" larghe, lucide e di verde intenso sono frastagliate. Esse ricordano la bellezza dei capitelli che sovrastano le colonne dei templi degli antichi Greci in stile corinzio e che gli scultori usavano rappresentare arricciate e raggruppate in cesto.
Attraverso l'arte veniva rappresentata una naturale espressione della spiritualità. L'equilibrio tra spazzi architettonici pieni e vuoti nell'alternanza delle colonne nei templi Greci permetteva di avere luoghi immersi di luce dove praticare il culto di Madre Terra, Demetra e Kore.
La bellezza dell'arte che in questi luoghi viene espansa attraverso le radiazioni luminose che oltrepassano e riempiono i templi greci diffonde una sensazione di armonia e serenità.
A chi programma un viaggio in Sicilia consiglio di visitare ciò che oggi rimane della Magna Grecia :
Giovanni Pascoli dedica a questa pianta una poesia che fa parte della collezione Myricae
Fior d'Acanto
Fiore di carta rigida, dentato petali di fini aghi, che snello sorgi dal cespo, come un serpe alato da un capitello; fiore che ringhi dai diritti scapi con bocche tue di piccoli ippogrifi; fior del Poeta! industrïa te d'api schifa, e tu schifi. L'ape te sdegna, piccola e regale; ma spesso io vidi l'ape legnaiola celare il corpo che riluce, quale nera viola, dentro il tuo duro calice, e rapirti non so che buono, che da te pur viene come le viti di tra i sassi e i mirti di tra l'arene. Lo sa la figlia del pastor, che vuoto un legno fende e lieta pasce quanto miele le giova: il tuo nettare ignoto, fiore d'acanto.